GABRIEL
Vincitore Teatri del Sacro 2017
di e con Tommaso Monza
collaborazione artistica Claudia Rossi Valli
con la partecipazione di Marco Bissoli
disegno luci Andrea Gentili
produzione Natiscalzi DT, Compagnia Abbondanza/Bertoni
con il sostegno di Teatri del Sacro 2017
durata 50 min.
destinatari per tutti
generi video, danza, teatro
Gabriel è il secondo capitolo della Trilogia del Divino; dopo la riflessione sul tema dell’Annunciazione portata avanti in Mary’s Bath, primo capitolo della trilogia, Gabriel indaga la figura del Messaggero.
Figura piena di sfaccettature e simbologie, l’Arcangelo Gabriele resta in bilico fra divino e umano, fra ermetico e limpida dichiarazione. Gabriel si manifesta.
Uno spettacolo diviso in due parti: una prima più cupa, legata alla cosmogonia, fatta di immagini decise e video-proiezioni; una seconda poetica e romantica fatta di testi, danza e suggestioni.
Gabriel è colui che manifesta la potenza del divino agli uomini, ma proprio per questo è colui che più frequenta gli uomini e forse, dunque, un po’ di umanità si è radicata in lui.
L’angelo Gabriele è Morte e Amore, non osserva ma agisce sugli uomini e per questo è colui che più si avvicina e capisce Maria, la più mortale fra i divini, la più divina fra i mortali.
LINFA | APPUNTI SULLA CREAZIONE
La figura dell’angelo Gabriele attraversa le tre grandi religioni monoteiste, più una serie di culti minori sparsi per il mondo; questo lo rende una figura piena di sfaccettature, simboli e azioni da investigare e rielaborare, alla ricerca di quel senso del divino che la ritualità del teatro è in grado di tradurre. In questo lavoro è chiaro pertanto il bisogno di affrontare con occhio artistico il senso di divino che pervade il momento del concepimento di Cristo, senza voler essere una ricerca religiosa.
Il viaggio del Messaggero per giungere al momento più importante del suo percorso, il traguardo dell’Annunciazione, inizia molto tempo addietro e attraversa varie relazioni con l’essere umano.
RADICI | LAVORO SUL TERRITORIO
Lo spettacolo Gabriel si muove sulla creazione di un percorso interiore di un personaggio: è la “manifestazione di un cambiamento".
Lo spettacolo ha dei cardini che sono snodi drammaturgici ma che possono essere affrontati in maniera molto diversa dal "personaggio Gabriel".
Questa caratteristica rende lo spettacolo estremamente duttile a livello rappresentativo e fa sì che possa essere collocato in diversi ambienti con diverse condizioni di pubblico e di durata.
Con questa caratteristica, ritroviamo l’Arcangelo Gabriele dove meno ce lo si aspetta, e con la particolarità del suo costume e delle musiche diventa un rito condiviso.
Ad oggi è stato presentato in teatro, in una chiesetta sconsacrata, all'esterno di un castello, in una struttura circolare da peep show, con durate variabili dai 18 minuti ai 50 minuti.